lunedì 21 marzo 2011

IL DISPERSO DI MARBURG DI NUTO REVELLI


Nuto Revelli pubblicò nel 1994 questo libro, "Il disperso di Marburg" che è in pratica il diario di una ricerca durata diversi anni al fine di dare veridicità ad un episodio che, non si capiva bene se fosse realtà o fantasia.

Si trattava di dare un nome e un volto a un soldato, presumibilmente tedesco, che a Cuneo nel 1944 era solito uscire dalla sua caserma, ogni mattina, con un cavallo, forse ignaro dei pericoli cui andava incontro, essendo la zona presidiata dai partigiani.

Nuto Revelli, alpino della Tridentina sul fronte russo nel '42 e poi partigiano, ascoltò le notizie dalle fonti orali che parlavano di questo "tedesco buono", anche se poi non si capirà quanto fosse buono in realtà e iniziò la sua ricerca con alcuni amici, riuscendo a capire quel mistero.

Anche nel mio libro "La strada di casa" c'è un tedesco buono, ostile alla guerra e al nazismo ma costretto ad arruolarsi, di cui s'innamora Sara, una donna sposata. Ne nasce una storia impossibile, anche perchè la zia di Sara è una staffetta partigiana.

Non è sempre facile capire dove stanno i buoni e i cattivi, nemmeno in guerra.

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