mercoledì 26 agosto 2009

PREFAZIONE DE LA STRADA DI CASA

Ognuno cerca sempre la strada di casa.
Inconsapevolmente o meno, tutti portiamo dentro
quel luogo dal quale proveniamo, nel quale siamo
cresciuti, dove si è riso e si è sofferto e spesso è
proprio quando ce ne allontaniamo che il richiamo
delle nostre radici si fa sentire più forte. È impossibile
spezzare questo legame, sarebbe come uccidere una
parte di noi stessi, dimenticare i ricordi, relegare il
nostro passato in un limbo. Tutti i personaggi di
questo libro cercano la strada di casa: l’ ha cercata
Sara durante la guerra realizzando infine il
ricongiungimento in modo doloroso, la cerca
metaforicamente Anna inseguendo da un lato la vera
identità della madre, dall’altro qualcuno che può
svelare in parte quel mistero, quest’ultimo a sua volta
occupato a trovare un luogo mai conosciuto. La cerca
infine anche Matilde, il personaggio “diverso” della
storia ed in quanto tale isolato dal gruppo, che pure
nei suoi tratti caratteristici di donna moderna,
emancipata, libera e quindi scomoda in una società
fortemente ancorata ad una visione maschilista della
vita, brama continuamente d’essere accettata per
quello che è, di tornare a casa. Per tutti la strada da
percorrere all’inizio è nebulosa ma pian piano la
foschia si dirada e, con esiti diversi, i protagonisti
scorgono il percorso da affrontare. Perché sempre,
anche ad occhi chiusi, chi ama un posto è capace di
ritrovarlo, e dovunque siamo la voce delle nostre
radici ci chiama e ci conduce a casa.

4

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